Abbiamo chiesto a Rènico di spiegarci il suo ultimo lavoro discografico, Cinquecento, attraverso due righe di considerazione d’autore track by track dell’album.
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Cinquecento’s track by track
Un esperimento, oppure una sorta di caffè a distanza: chiedere ad un interessantissimo cantautore emergente, quale Rènico, di dedicarci la scrittura di giusto cinquecento semplici parole inedite circa la sua ultima produzione musicale: Cinquecento, appunto. Un album che sa di legno e alghe di una barca a molo, vista dal falò di una spiaggia, baciata dal mare e dal vento. Ritratto della melanconia, dell’incertezza, del tentativo di un ragazzo che prova a comprendere l’incomprensibile, attraverso la musica.
E’ un’occhiata dal balcone di una strada che raffigura una fetta di vita e i suoi borghi.
Due domande strettamente personali, a riguardo, che ho voluto cogliere l’occasione di porgli. Noterete che la prima è introduttiva, leggera, apripista; la seconda, invece, è un ingannevole tackle a gamba tesa. Utile per addentrarci senza fronzoli all’interno del cuore del progetto artistico di Rènico.
Serie tv e Spotify?
Ultimamente non sto guardando molto la TV, l’ultimo film che ho visto è stato “Il buco” di Galder Gaztelu-Urrutia, su Netflix. Mentre l’ultimo brano ascoltato è stato “Even after all” of di Finley Quaye, per pura e semplice voglia di relax.
Riusciresti a mescolare la storia di ‘Hai mai‘ con la parola ‘Rènico’?
“Hai mai” è un brano che è nato al mare. In un giorno di sole è nato un brano così introspettivo e a tratti cupo. Già questo dice molto su Rènico. Ricordo la mia incapacità di riuscire a vedere il fondale dato il riflesso dell’acqua, l’unica figura nitida era la mia e questo mi fece perdere nelle considerazioni da cui è nato il brano. Rènico è un riflesso della mia personalità, forse quella più pura e mi piace pensare che tutto ciò che cerchiamo ‘in più’ magari è superfluo, magari bastiamo a noi stessi. Questo è un po’ il concept che si rivela alla fine dell’EP (anche e soprattutto in “Cinquecento”). Personalmente credo che tutti noi siamo soli, il bello è riuscire ad esserlo anche in compagnia.
Dunque, eccole: le considerazioni flash di Cinquecento, track by track, made by Rènico.
Mettiti comodo.
Leggi, ascolta, viaggia.
Stendino
Vecchie paure e nuove emozioni che ci tengono ‘appesi’. Animo pop-rock, ‘Stendino’ è la boccata d’aria dell’EP.
Complanari
Monologo sulle vie di fuga, ‘Complanari’ è un brano costruito per immagini che rimandano alle idee di cui ci innamoriamo. Amare la nostra idea di un qualcosa non equivale ad amarla.
Dove non ci sei
È tutto sbiadito. Un rapporto adolescenziale ancora da scrivere o una poesia sulla mancanza?
Hai mai
‘Sarebbe bello fermare il tempo’. Tema cardine dell’intero lavoro, in questo brano il tempo è il nemico che amiamo.
Cinquecento
‘Questa sera non ti ho incontrata’. Brano scritto per una ‘Lei’ che non è tangibile, ‘Cinquecento’ è una dichiarazione d’amore per sé stessi.
Luigi Crispino